28 apr 2015

Il verbale di giuria del I Premio Letterario "Città di Fermo"







1° Premio Letterario “Città di Fermo”

VERBALE DI GIURIA



Le Commissioni di Giuria del I Premio Letterario “Città di Fermo” così composte:
Poesia: Lorenzo Spurio (Presidente), Susanna Polimanti, Lella De Marchi, Renata Morresi e Cinzia Franceschelli
Racconto: Lorenzo Spurio (Presidente), Susanna Polimanti, Luca Rachetta, Marco Rotunno e Fabiano Del Papa
dopo lunga e attenta operazione di lettura e valutazione dei materiali pervenuti, ha stilato il presente verbale contenente la classifica finale del premio e indicazioni importanti circa la serata di premiazione.


SEZIONE A - POESIA

Vincitori assoluti
1° Premio: FILOMENA MARTIRE (Roma) con la poesia “Il mio mare”
2° Premio: ENZO BACCA (Larino – Campobasso) con la poesia “Ti porterò un fiore Ahmed”
3° Premio: ROBERTO BORGHETTI (Ancona) con la poesia “In morte di un padre”

Premi Speciali
Premio del Presidente del Premio: MICHELA ZANARELLA (Roma) con la poesia “Come volano i gabbiani”
Premio del Presidente di Giuria: MARIA CHIARA QUARTU (Garbagnate Milanese – Milano) con la poesia “Lettera dalle stelle”

Menzioni d’Onore
ANTONIO DAMIANO (Latina) con la poesia “Pasubio”
CHIARA CAPPUCCINI (Scandicci – Firenze) con la poesia “Perfezione”
GIORGIA SPURIO (Caselle di Maltignano – Ascoli Piceno) con la poesia “Chi sono”
LORIANA CAPECCHI (Quarrata – Pistoia) con la poesia “La vita, un tracciato d’amore”
MARIA GRAZIA TOMASSINI (Riano – Roma) con la poesia “Oltre l’orlo scucito del tempo”
MAURIZIO BACCONI (Roma) con la poesia “Un porto nella nebbia”
ROSANNA DI IORIO (Cepagatti – Pescara) con la poesia “Ho visto le tue mani farsi voce”
STEFANIA PELLEGRINI (Nus – Aosta) con la poesia “Amàli”
TULLIO MARIANI (S. Giuliano Terme – Pisa) con la poesia “Paco de Lucía”

Segnalazioni
BARTOLOMEO BELLANOVA (Pianoro – Bologna) con la poesia “Le campane di Natale”
GENNARO DE FALCO (Milano) con la poesia “Viale Stelvio 67”
ILARIA FRAVOLINI (Roma) con la poesia “07.30”
LORENZO CARMINE CURTI (Morano Calabro – Cosenza) con la poesia “Un battito di ciglia”
LUCIA BONANNI (S. Piero a Sieve – Firenze) con la poesia “Fado”
OLIVIERO ANGELO FUINA (Oggiono – Lecco) con la poesia “Lui fronda nella brezza d’infinito”
RENATO PIGLIACAMPO (Porto Recanati – Macerata) con la poesia “Messaggio di voce”
SONIA LAMBERTINI (Ferrara) con la poesia “Brindo alla contraddizione”
STEFANO BALDINU (S. Pietro in Casale – Bologna) con la poesia “A due passi da uno specchio”
VINCENZO SCRETI (Sermoneta – Latina) con la poesia “Sant’Anna di Stazzema”

SEZIONE B – RACCONTO

Vincitori assoluti
1° Premio:  ANTONIO GIORDANO (Palermo) con il racconto “Ballarò”
2° Premio:  GLORIA VENTURINI (Lendinara – Rovigo) con il racconto “Come le mele”
3° Premio Ex Aequo: ELISA MARCHINETTI (Noceto – Parma) con il racconto “La parrucca”
3° Premio Ex Aequo: ARMIDO MALVOLTI (Castelnuovo ne' Monti- Reggio Emilia) con il racconto "Gervasio l'idealista" 

Premi Speciali
Premio del Presidente del Premio: GIOVANNINO GIOSUÈ (Avezzano – L’Aquila) con il racconto “Le stelle non si raccontano”
Premio del Presidente di Giuria: DANIELE DONATI (Ascoli Piceno) con il racconto “La maschera di Carminio”

Menzioni d’Onore
ELISABETTA GHISELLI (Sassocorvaro – Pesaro-Urbino) con il racconto “Fave e crisantemi”
MANUELA GIACCHETTA (Ancona) con il racconto “Anna De Caroli in De Caroli”
MARIA TERESA MONTANARO (Canelli – Asti) con il racconto “Frammenti di vita”
PIERANGELO COLOMBO (Casatenovo – Lecco) con il racconto “La sete”
ROSSANA GUERRA (Sant’Ippolito – Pesaro-Urbino) con il racconto “La signora della Posta”

Segnalazioni
ANDREA MAURI (Roma) con il racconto “Viaggio nella notte”
ANTONELLA LANGIU (Sant’Elpidio a Mare – Fermo) con il racconto “L’uomo sulla panchina”
AZZURRA MARCOZZI (Giulianova – Teramo) con il racconto “Zamfira”
DANIELE MASSI (Trecastelli – Ancona) con il racconto “A me gli occhi”
FRANCESCA COSTANTINI (Pesaro) con il racconto “Avanzi di vita”
LAURA COPPA (Arcevia – Ancona) con il racconto “Un pupazzo”
LUISA BOLLERI (Empoli – Firenze) con il racconto “Dal ponte”


Consistenza dei Premi

Come indicato dal bando di partecipazione al concorso i Premi consisteranno in:

Vincitori assoluti
1° Premio: Targa, diploma con motivazione della Giuria e 150€
2° Premio: Targa, diploma con motivazione della Giuria e 100€
3° Premio: Targa, diploma con motivazione della Giuria e libri

Premi speciali: Targa e diploma con motivazione della Giuria
Menzioni d’Onore: Coppa e diploma
Segnalazioni: Diploma

Pubblicazione in antologia

Tutti i testi dei Vincitori Assoluti, dei Menzionati e dei Segnalati verranno pubblicati in antologia. Per i vincitori Assoluti il proprio testo sarà corredato dalla motivazione della Giuria del conferimento del Premio.
Tutti gli autori (vincitori assoluti, menzionati e segnalati) sono tenuti ad inviare il loro testo con il quale sono risultati vincitori in formato Word a mezzo mail all’indirizzo premiocittadifermo@gmail.com entro e non oltre il 5 maggio 2015.
I testi inviati in digitale dovranno essere identici a quelli inviati in cartaceo e non dovranno pertanto riportare cambiamenti, correzioni od aggiunte.
Il presente messaggio non verrà reiterato a mezzo mail o telefonico ed è dunque ultimo e perentorio.
L’antologia del concorso sarà disponibile alla vendita il giorno della Premiazione direttamente all’entrata della sala dove si terrà la cerimonia conclusiva del Premio.


Ritiro dei Premi

Come indicato al punto 11 del bando di partecipazione i vincitori sono tenuti a presenziare alla cerimonia di premiazione per ritirare il premio. In caso di impossibilità, la targa/coppa e il diploma potranno essere spediti a casa dietro pagamento delle spese di spedizione, mentre i premi in denaro non verranno consegnati e saranno incamerati dagli enti organizzatori per future edizioni del Premio.
Stessa cosa è da intendersi per coloro che hanno ottenuto una Menzione d’Onore, una segnalazione o un Premio Speciale.

La premiazione si terrà domenica 31 maggio 2015 a partire dalle ore 17:30 presso la Sala dei Ritratti del Comune a FERMO nella centrale Piazza del Popolo.
Si richiede la gentilezza di confermare la propria presenza o, diversamente, la propria impossibilità ad intervenire entro il 21 maggio p.v. ossia dieci giorni prima della Premiazione, per permettere una più attenta organizzazione dell’evento e delle eventuali tempistiche.

Per ogni altra richiesta di informazioni inerente alla Premiazione, si rimanda ai contatti mail presenti al termine del verbale.







SUSANNA POLIMANTI                                    LORENZO SPURIO

Presidente del Premio                                       Presidente di Giuria      
                                                                                       



Fermo, lì 27 Aprile 2015










PER INFO



6 apr 2015

" A denti stretti" : il dialetto non si dissolve nel vento dell'oblio...


“La Poesia è come la musica, deve avere una sua logica, deve essere interpretabile, deve stimolare sensazioni, emozioni, ricordi, attraverso le parole. La Poesia è libera, esprime il nostro pensiero, non ha confini delineabili. La Poesia è nell’aria, la Poesia è dentro di noi, la Poesia è intorno a noi.
(Dalla Postfazione di «A denti stretti» di Stefania Pasquali)


Con le sue parole, Stefania Pasquali ha legittimamente denotato la validità universale della poesia, non poteva usare lingua migliore del vernacolo marchigiano, a definirne appieno concetto ed essenza.
A denti stretti” (2012) è una silloge che si colloca all’interno di una sua vasta produzione poetica e si distingue in un mondo dominato dal potere della tecno-scienza e della finanza, per l’importante finalità di consolidamento di una valorizzazione delle nostre tradizioni, creando un maggiore legame tra gli eventi attuali e un’identità storica. Certamente una poetica dialettale è un augurio che incita e invita alla continuazione di una tradizione linguistica che ha vissuto, peraltro, momenti di vivo splendore in ogni regione italiana.
Ben venga, dunque, quest’opera; ben venga a ridarci la certezza che il nostro dialetto è ancora vivo e palpitante nel cuore e nel pensiero dei marchigiani e che vi rimarrà. Ai nostri giorni son pochi davvero i conservatori del dialetto, si contano sulle dita. Versi vivi e coloriti studiano la vita di una terra, sono respiro prolifico verso la diffusione di quell’espressione dalle connotazioni spiccatamente popolari che s’identificano, in particolare, con l’amore e la passione per la poesia “Nonna e nonnu/ormà più n’ce stà[,] /a scrivo ‘che poesia/ma no’ pe’ lo campà[.]” 
Senza retorico artificio, le poesie qui raccolte riprendono la tematica della rimembranza così cara alla nostra poetessa; motti e modi di dire nostrani rispecchiano ancora una volta disciplina interiore, potenza di sintesi e senso di responsabilità di un’autrice partecipe di ogni sentimento. La silloge A denti stretti è poesia dialogica, non inficiata dalla responsabilità di canoni appartenenti a un vernacolo letterario poco spontaneo e di maniera, è piuttosto specchio genuino del microcosmo interiore, supporta positivamente la coscienza emotiva e aiuta l’eco poetico a esprimersi tramite la naturalezza e la schiettezza di soggetti popolari, liberi ma assolutamente lungimiranti.
Ogni poesia termina con un’immagine e un pensiero-morale; note della poetessa che, pur nascendo da una prospettiva personale, ci mostrano la donna prim’ancora che la profonda dialettologa. Non mancano ironia e spirito giocoso mentre il suo vernacolo dipinge individui dalle più svariate caratteristiche. Stefania Pasquali affida ai suoi personaggi pensieri e comportamenti del passato ma profondamente attuali. Conosciamo il castellano, il maestro, l’avvocato, il parroco, il conte e persino la donna “strolleca”, alla quale le giovani di un tempo si rivolgevano per conoscere il futuro. Caratteri che distinguono individui l’uno dall’altro ma, allo stesso tempo, li accomunano nello svolgimento della vita di paese; si fondono con il loro quotidiano, tra attitudini e stranezze varie e concedono alla poetessa una riflessione e l’opportunità di esprimersi su condizioni sociali e civili di ogni tempo.
Spontaneità e saggezza popolari di terre marchigiane si alternano a momenti di tristezza, gioia, guerra e pace di fasi storiche dell’intera nazione.
Si ritrovano il sapore di cose nuove, l’evanescenza dei sogni, la spensieratezza della gioventù, la serenità di chi non ha grandi aspirazioni, la dolcezza dell’umile gente, l’assennata semplicità del suo parlare. Quella lingua vernacolare che ora ha quasi un suono di leggenda e che riporta alla nostra memoria immagini fresche e scintillanti di tempi remoti, non deve dissolversi nel vento dell’oblio.