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3 ott 2017

"La luce, a volte" di Filippo Davoli



“Certe notti mi fermo a parlare con la luna.
Non le dedico versi, le sussurro nemmeno parole, le dico sguardi che girano il mondo
E lei si volta, mi mette a parte del segreto
Che è la sua vita dove non si vede.”

 “ La luce, a volte (Liberilibri di AMA Srl- 2016), recente opera poetica di Filippo Davoli, è senza alcun dubbio degna di essere ascritta tra le maggiori produzioni letterarie del nostro tempo. Il suo valore di certa rilevanza stilistica rappresenta un modello intellettuale per gli amanti della poesia, per i neofiti del genere nonché per quanti si accostano alla poesia ancora “imberbi”, trasformando in mere elucubrazioni mentali la sublimità di tale arte o, peggio, rimangono ingabbiati in tematiche di massa ”[…] dove si sporca/la più fitta integrità del dono[,][…]”.
Siamo di fronte a squarci di vera poesia che denotano una ricchezza di sensibilità e padronanza tecnica del verso per forma, linguaggio e contenuti dal carattere esegetico e omnicomprensivo. Davoli, serenamente, riesce a trasformare in poesia anche quegli aspetti impoetici della realtà con le attenzioni e la delicatezza proprie di chi accarezza un essere amato.
Una poetica melodiosa e garbata che evoca e fissa melodie antiche di una quotidianità di colori, suoni e tempi di chi sa accettare, sorridere, tacere con la sua rappresentazione interiore ricostruita, pronta ad accogliere in sé, a incorporare un mondo esterno. La musicalità e il ritmo del verso sono il risultato di un impegno onesto e di un’espressione dignitosa, nel rispetto di una metrica modulata e ben distribuita negli accenti, senza con ciò caricare con particolari articolazioni ciò che puramente è ispirazione e che approda a una poetica forte, sincera, pulita ed esatta, di autentica essenzialità anche laddove il verso si allunga.
L’io poetico si esprime, esplode e implodeMa forse è della poesia questo farsi/uno in altri[,]io un altro[.] Un altro io”, si moltiplica, ristabilisce le sue potenzialità relazionali con gli sfondi quotidiani e trova qui modo di esprimersi liberamente, dandoci un completo ritratto degli aspetti più o meno buoni di una personalità complessa. Nelle poesie si evince un superamento del dubbio scettico sulla base dell’ineliminabile connessione fra pensare ed essere “ Abito nel segreto i miei sogni a colori[.]/ Vivo una vita parallela[,] a puntate”
Il divino albeggia nell’anima, del finito con l’infinito, poiché nella parola l’Essere esprime se stesso immediatamente e la poesia è stato di grazia, di illuminazione, di veggenza e di purezza.
La rivelazione e una lettura provvidenziale dei segni del tempo rendono essenziale il valore della poesia e della sua singolare forza carismatica; la nascita assolutamente incontaminata del poetico, in quanto originario sgorgo, è anche il più alto sentimento di sacralità “ Ma non privarmi[,]tu[,] del tuo sorriso/che addolcisce la pena[.] Tu che mi ascolti tremare/ nel delirio del fuoco e dell’aria”.
L’intimismo di una dimensione di quotidianità, di sfondi di una natura cittadina, di paesaggi abituali, persino l’incontro con il ricordo dei propri cari, creano immagini di vibrante e sincera effusione lirica. Il poeta è capace di subitanee illuminazioni, indubbiamente sostenuto dalla religiosità della contemplazione e da quella luce ritrovata nell’attesa notturna, silenziosa e trepidante che sembra scavare nel profondo “Nessuno lo può sapere se non Ti incontra[.]/ Che la gloria che Ti riveste è la luce/ dei nostri giorni redenti”.
La poesia di Davoli meriterebbe un discorso più ampio e completo che non queste semplici note. Sicuramente una conoscenza della sua opera non può che arricchire l’anima umana, dacché il suo tempo non sarà perduto se il nostro spirito conserva dopo la lettura delle sue liriche, una vivificante leggerezza, data dall’analisi di una poetica che sa adattarsi a ogni aspetto o momento della sua attenta psicologia, della sua profonda cultura  e familiarità con concetti e parametri di pensieri tipici anche della filosofia.


6 dic 2013

A Macerata, presentazione dei libri di Renato Pigliacampo

Ho il piacere di informarvi che il 20 dicembre presso la Biblioteca Comunale "Mozzi-Borgetti", Sala Castiglioni a Macerata Lorenzo Spurio ed io presenteremo il poeta-scrittore Renato Pigliacampo: una personalità straordinaria nel mondo dei non-udenti.

La presentazione si avvale del Patrocinio del Comune di Macerata



"Bisogna avere il coraggio di amare il Silenzio, scritto con la S maiuscola, perché dietro, tout-court, c'è tutto un mondo di persone "meravigliosamente speciali", vale a dire bambini e adulti che non possono udire intelligibilmente la parola tramite la percezione acustica".

(Renato Pigliacampo da Pensieri e riflessioni sul Silenzio)