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19 mar 2018

Segreti e storie popolari delle Marche: l'affascinante opera di Antonio De Signoribus




Segreti e storie popolari delle Marche di Antonio De Signoribus (Newton Compton Edizioni) è un’affascinante opera, che coniuga in modo esemplare tanto la lucidità e la precisione dello studioso quanto le capacità affabulatorie del grande narratore. Certamente una tra le più importanti e la più tipica esperienza letteraria tra le innumerevoli pubblicazioni di De Signoribus, in quanto vasto patrimonio di storie antiche e fantastiche, leggende e aneddoti dai temi più svariati, tra i segreti e i misteri di una cultura popolare basata sull’oralità e l’auralità, che affonda nelle radici comuni delle tradizioni marchigiane. Ricevere questo libro direttamente dal suo autore è un dono prezioso, la cui lettura ha soddisfatto mille curiosità nonché quella smania di scoprire significati nascosti dietro ogni mitica apparenza. Antonio De Signoribus, professore di filosofia, studioso di letterature primitive, giornalista e antropologo nonché scrittore affermato e stimato, è un uomo dalla personalità squisitamente riservata, come pochi se ne incontrano al giorno d’oggi. Più che legittima è la definizione di “Grimm delle Marche”, per i successi acquisiti nella scrittura e riscrittura di fiabe: un riferimento costante, nella sua produzione letteraria, per un’interpretazione dal punto di vista filosofico e psicoevolutivo. Da questo progetto artistico, a cui l’autore stesso afferma di essere particolarmente affezionato, si evince la vera essenza dell’immaginario collettivo; ne risulta un quadro stupefacente di una perpetuazione nei secoli di credenze popolari, tramandate attraverso la penna di un cultore della tradizione orale, che offre al lettore anche l’opportunità di recuperare e aggiornare fascini e atmosfere incantate dei nostri borghi e città.
La ricchezza di dati comparativi si svolge ad ampio sviluppo narrativo e consente rapidi e illuminanti excursus fra rivelazione del mito, pregiudizi e racconti fantastici, superstizioni con specifici rituali che investono anche la fenomenologia più estrema della stregoneria nonché tendenziose e oscuranti verità o semplici convinzioni, radicate nella memoria popolare e legate a significati e simbolismi di tratti caratteristici di figure folkloriche. Il gusto dei particolari accentua la risonanza della realtà storica nei vari generi, ricostruisce la derivazione del racconto popolare e fornisce una chiave di riscrittura e interpretazione di ogni leggenda e mistero anche in termini psicologici.
L’opera è una vera e propria scelta culturale che fa da cardine alla conservazione delle proprie radici, dove protagonista è l’identità marchigiana che si è formata dalla sintesi dei vari influssi culturali, di cui le espressioni di oralità rappresentano un archivio di testimonianze di certezze e pericoli, comportamenti, modi di dire, forme e poteri straordinari, non solo di gente comune ma anche di nobili personaggi e religiosi, che ne hanno subito le influenze nel corso dei secoli. Il testo suddiviso in capitoli, contempla anche i lemmi d’origine nelle loro varianti dialettali ed è abilmente congegnato sì da conferire o accrescere sia la drammaticità che l’ilarità dei racconti.
Antonio De Signoribus, con il suo stile accurato nel riprodurre le caratteristiche del racconto orale, ci conduce alla scoperta di un intrigante mondo di misteri e di leggende popolari marchigiane, ci mostra un’atmosfera umana maggiormente ampliata, capace di offrire strumenti interpretativi che rendono possibile la decifrazione e persino la comprensione delle tante tradizioni tuttora dilaganti, soprattutto nei centri dell’entroterra.
Pienamente giustificata la mia ammirazione per questa specifica forma d’arte, che appare poco e raramente nella storia letteraria contemporanea; una trasmissione orale che rileva non più dall’estetica, ma dalle origini di una storia culturale della nostra stupenda Regione, nella ferma speranza possa rappresentare una valida eredità anche per le future generazioni.